13 Dicembre 2024
Ogni tanto scrivo….ultimo monologo di quello che sarà il mio secondo “taccuino pirata”. “Copre” due anni di vita, credo vissuta. Sono in difficoltà, lo ammetto. E’ una difficoltà morale, nei confronti di chi intenderà scoprirne l’essenza, se ce n’è una. Gli argomenti affrontati sono “vari”, personali, intimistici, generosi, reali, ……. eccetera eccetera. So che nei miei incontrollabili ritagli di esistenza, ripetutamente, esco dal coro e mi abbandono, chissà, ad associare parole apparentemente slegate e spiazzanti…… ma, e penso di averlo già appuntato qua e là, sono fatto così e non voglio cambiare, per quale incerto motivo dovrei ? Non vi tedierò, perdendomi in minuzie, ma mi adopererò per essere normale e diverso, perché la normalità è diversità. Mi piace ascoltare, cercando di “non vedere”, proprio per affinare i sensi, per essere libero da condizionamenti. Spesso ci perdiamo nel sindacare senza conoscere, siamo distributori di “pareri”, senza valutare quello che c’è e c’è stato prima. Coniamo giudizi e non consideriamo la storia di chi ci è vicino o ancor peggio di fronte. Credo che si debba cambiare veduta sulle persone, sulle situazioni e in generale su tutto ciò che ci cinge. Questo non per fare “elenchi” più o meno meritori, ma per essere trasparente, senza etichettare a priori. Questo modo di analizzare le genti, le circostanze, permette di distinguere, tra i cosiddetti “umani”, le belve NERE con il colletto bianco “travestite” da animali mansueti, di fermare il ritorno di nostalgici momenti drammaticamente bui, di battersi contro i regimi “manganellatori”, contro tutte le censure, contro il bavaglio alla libera informazione e a favore del dissenso. Adesso mi ripiglio e mi contraddico, non preoccupatevi. Al contrario di quanto scritto, ora osserverò nel silenzio dell’ oscurità. Mi sveglio spesso di notte e guardo nel buio. Gli occhi si adattano e trovano la luce, perdendo completamente la paura di non vedere. Basta un flebile chiarore per distinguere i segnali di ciò che mi sta intorno. Mi fermo e seguo il profilo della donna che amo, li al mio fianco. E’ un modo di osservare privilegiato ed in quel momento “statico”, mi innamora pensare che sarà invincibilmente “per sempre”. Ascolto il suo respiro e mi abbandono ad un bacio. Qui, mi piace ricordare una frase letta recentemente su un libro “di carta”….. L’uomo continua nella ricerca per allungare la vita ed invece non ha capito che deve allargarla. (cit. Luciano De Crescenzo). Spero di essere riuscito anche se per poco ad allargare almeno la vita di chi AMO. Mentendo ammetto, di non sapere che cosa ho scritto “sopra” e mi adagio orgogliosamente a concludere. Potrei elencare le cose che mi piacciono e non mi piacciono, ma credo che abbiate ben chiaro quali siano le mie idee. Quasi sempre, alla fine ed anche all’inizio di questa raccolta dei miei panegirici, uso una frase liberatoria: “Non lo so”. L’unica cosa certa è che tutti noi, prima o poi, arriviamo alla fine del nostro sentiero. Il resto non lo so. Da adesso a quando arriverà quel momento, voglio vivere. Ovvietà ? Si sicuramente, ma credo che la gente oggi non VIVA, ma sopravviva. Ora le raccomandazioni. Lottate per ciò in cui credete mentre avanzate sulle colline della VITA. Decidete e non limitatevi a scegliere ciò che qualcuno ha già scelto per voi sui social e compagnia briscola. Non perdetevi nel turbinio di condizionamenti al desiderio veicolato e liberatevi da questa prigione. Ribellatevi al pensiero unico. Dite la vostra. Abbandonatevi all’affettività, al sentimento, alla passione e ad una sana emozione. Tutte sollecitazioni che sanno di ribellione, di sovversione ai giorni nostri ….. ed invece sono solo situazioni da riscoprire, da ripraticare, da rivivere e sono dentro di noi, siate impavidi senza paura. Serve un nuovo canto PARTIGIANO che odori di LIBERTA’, quella che pezzo dopo pezzo ci stanno togliendo. In questa annotazione, anche se non è il mio consueto …. Ho tolto lasciando, ho aggiunto, ho inserito, ho spostato, ho cancellato, ho evitato, ho seguito, ho inseguito, ho disegnato, ho nascosto, ho creduto, ho vissuto, ho perso la strada e l'ho ritrovata, ho ancora molto da fare, di sicuro devo AMARE. Dedicato a chi ha lottato e non c'è più, dedicato a chi ha lottato e ce l'ha fatta, dedicato a chi ha deciso di non lottare, dedicato a chi continua a lottare, dedicato a chi AMA, dedicato a chi VIVE, dedicato a chiunque continua a CERCARE, dedicato alle persone che ho INCONTRATO. Grazie a te Giusi, Grazie a te Clelia, Grazie a te Greta, Grazie a voi famiglia {[(Clelia Liam Andrea)]}, GRAZIE. Un abbraccio “che ci siamo dimenticati di praticare” a tutti Voi……. che anima pasticciata “abita” in me !!! a R r I v E d E r C i. Beppe.
Fonte: GIUSWEB del VP